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Notizie e aggiornamenti in Ortopedia
Anno 2, N°31 - 10 Giugno 2015


La somministrazione di aspirina può portare a un aumento delle morbilità perioperatorie in pazienti con stent cardiaci sottoposti a intervento di chirurgia spinale?

Cuellar JM, et al.
Spine 2015; 40 (9): 629-35


L'interruzione della terapia con anticoagulanti prima dell'intervento è sempre stata la procedura standard nella chirurgia ortopedica. Tuttavia, la letteratura ha recentemente dimostrato un rischio cardiaco significativo associato alla sospensione di aspirina in pazienti con stent cardiaco. Sebbene negli ultimi tempi si sia visto che praticare interventi ortopedici, continuando ad assumere aspirina a bassa dose, sembri essere sicuro, non sono stati ancora condotti degli studi focalizzati sulla chirurgia spinale.

A seguito del rischio di sanguinamento intramidollare e delle gravi conseguenze dell'ematoma epidurale e della compressione midollare associata, i chirurghi sono riluttanti ad operare pazienti in terapia con aspirina.

E' stato quindi condotto uno studio con l'obiettivo di confrontare le morbilità perioperatorie in pazienti con stent cardiaci, sottoposti a intervento chirurgico spinale, che continuano ad assumere aspirina prima e dopo l'intervento, rispetto a pazienti che interrompono la terapia prima dell'intervento.

Nello studio sono stati inclusi 200 pazienti.

I parametri pre-operatori e gli outcome post-operatori sono stati analizzati per 100 pazienti sottoposti a intervento chirurgico spinale dopo l'interruzione della terapia anticoagulante e per 100 pazienti che hanno continuato l'assunzione giornaliera di aspirina nel periodo perioperatorio. L'outcome primario è stato l'incidenza di complicanze post-operatorie gravi correlate al sanguinamento, come l'ematoma epidurale spinale. Sono stati registrati e confrontati anche la durata dell'intervento, il sanguinamento intraoperatorio stimato, la degenza ospedaliera, la trasfusione di prodotti ematici e i tassi di riammissione ospedaliera a 30 giorni.

I pazienti che hanno continuato ad assumere aspirina nel periodo perioperatorio hanno riportato in media una degenza ospedaliera più breve 4,1 ± 2,7 vs 6,2 ± 5,8; p < 0,005), così come una minor durata dell'intervento (210 ± 136 vs 266 ± 143; p < 0,01); non sono state osservate differenze significative nel sanguinamento (642 ± 905 vs 697 ± 1187), nella quantità di prodotti ematici trasfusi, nell'incidenza complessiva di complicanze intra- e post-operatorie (8% vs 11%) o nei tassi di riammissione ospedaliera a 30 giorni (5% vs 5%). Non sono stati registrati ematomi epidurali spinali clinicamente significativi in entrambi i gruppi.

In conclusione, questo studio non ha dimostrato un aumento apprezzabile delle complicanze correlate al sanguinamento in pazienti con stent cardiaci sottoposti a chirurgia spinale, che continuano ad assumere aspirina, rispetto a quelli che sospendono la terapia prima dell’intervento.

Sebbene siano necessari studi di grandi dimensioni per determinare se la somministrazione di aspirina porti a un lieve aumento delle complicanze, questo studio dimostra che la terapia perioperatoria con aspirina è relativamente sicura in pazienti sottoposti a intervento di chirurgia spinale.

LIVELLO DI EVIDENZA: 2


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